Colesterolo: Arriva Approccio Personalizzato. Pubblicate le Nuove Linee Guida Europee Per il Trattamento Delle Dislipidemie

Il Glutatione è un Tripeptide Naturale

8 g. L'uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario (pool endogeno), solo una piccola parte, in media 0,1÷0,3 g (massimo 0,5 g), viene assunta giornalmente con l'alimentazione (pool esogeno). Messa in un altro modo, la probabilità di non avere un infarto miocardico non fatale è del 98%, mentre assumendo una statina questa probabilità si riduce ulteriormente dell’1% e arriva al 99%. Il numero di persone da trattare per ottenere un beneficio, uguale a “100/riduzione del rischio assoluto” in questo caso è 100, cioè è necessario trattare 100 persone per 5 anni perché 1 ne abbia un beneficio. Durante i 5 anni di studio circa il 2% degli individui che assumono il placebo hanno un infarto miocardico non fatale contro l’1% degli individui che assumono la statina. A metà dei partecipanti è stato somministrato un placebo (sostanza priva di principi attivi) e all’altra metà una statina. Elevati livelli ematici di colesterolo portano ad una patologia che colpisce circa la metà della popolazione italiana: l’ipercolesterolemia. Il primo approccio per l’ipercolesterolemia è il cambiamento delle abitudini alimentari e di vita. Le nuove linee guida della Società europea di cardiologia (Esc), studiate con il coordinamento del professor Alberico Catapano, presidente della Società europea per lo studio dell’aterosclerosi (Eas) forniscono importanti raccomandazioni alimentari per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Il compito di queste molecole è di portare i lipidi (soprattutto trigliceridi e colesterolo) dall'intestino al fegato e ai tessuti, e viceversa. Se confrontati con il burro, i lipidi dell’uovo sono più poveri in acidi grassi saturi e contengono quantità decisamente superiori di acido oleico e acido linoleico. La dislipidemia è la variazione di quantità dei lipidi circolanti nel sangue, in particolare del colesterolo, dei trigliceridi, dei fosfolipidi, assai più frequentemente in aumento (ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, iperfosfolipidemia), più raramente in diminuzione. Al fianco del colesterolo ci sono i trigliceridi, grassi utili per la salute del nostro organismo. Molto diffusi e conosciuti, i pleurotus sono funghi in grado di stupire per il sapore e la consistenza, oltre che per le benefiche proprietà per la salute. Sì a pasta, riso, cereali e pane integrale: sono ricchi di fibre e zocor 10mg in linea quindi in grado di ridurre l’assorbimento intestinale del colesterolo. Studi in vitro su linee cellulari di epatocarcinoma umano, condotti dal Dipartimento di Farmacia dell’Università degli studi di Napoli Federico II, hanno dimostrato che estratti procianidici di Melannurca Campana IGP sono in grado di favorire una riduzione dell’assorbimento di colesterolo totale con una contemporanea riduzione dei livelli di LDL e un innalzamento dei livelli di HDL in modo superiore ad altre varietà di mele.

È un costituente delle membrane cellulari. Questi sono i risultati delle "Nuove Linee Guida sul Colesterolo", dettate dagli esperti pagati direttamente dai produttori dei farmaci per il controllo del colesterolo. Il numero di soggetti che hanno avuto eventi cardiovascolari maggiori è 251 (2.8%) nel gruppo di controllo che assumeva il placebo e 142 (1.6%) nel gruppo che assumeva la rosuvastatina. Per illustrare come nei media e nella letteratura medica un effetto trascurabile del trattamento con le statine sia stato ingigantito usando la riduzione del rischio relativo, qui di seguito viene proposta un’analisi dello studio JUPITER che ha promosso l’uso della rosuvastatina. JUPITER: in questa ricerca la rosuvastatina o un placebo sono stati somministrati a 17.802 persone sane con un’elevata PCR, ma senza storia di malattia cardiovascolare o elevati livelli di colesterolo. La riduzione del rischio relativo deriva dalla riduzione del rischio assoluto ed esprime la differenza nella presenza di malattia tra i due gruppi con una frazione. Gli argomenti dei primi si basano sulla presenza di colesterolo nel tessuto aterosclerotico e su studi che dimostrano un’associazione tra elevati livelli di colesterolo e malattia coronarica. La risposta a questa domanda sembra scontata, ma non è così, tanto che per decenni vi è stata un’accesa disputa tra i sostenitori del nesso causale tra il colesterolo e la malattia coronarica e gli scettici che considerano il colesterolo come un componente vitale del metabolismo cellulare.

Di sicuro i sostenitori del nesso di causalità hanno avuto la meglio, promuovendo la visione che “non c’è nessun dubbio circa il beneficio e la sicurezza del ridurre i livelli di colesterolo”, e definendo le statine come “farmaci miracolosi” e “l’invenzione più potente per prevenire eventi cardiovascolari”. Nonostante questo effetto striminzito, sui media il beneficio del farmaco è stato riportato con frasi del tipo “oltre il 50% evita un infarto miocardico”, dato che 0.41 è il 54% di 0.76. Quindi i medici e il pubblico sono stati informati di una riduzione del 54% degli infarti quando in realtà la riduzione effettiva nella popolazione trattata è di meno di 1 punto percentuale. La statina è stata quindi di beneficio all’1% degli individui e 1% è la riduzione del rischio assoluto. Su Forbes Magazine, John Kastelein, uno dei coautori dello studio ha proclamato: “É spettacolare, finalmente abbiamo dei dati robusti che una statina previene un primo infarto miocardico”.

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